Oratorio di Vaccareccia

L’oratorio di Vaccareccia è stato completato nel 1748 grazie alla volontà di 9 famiglie allora residenti nel piccolo borgo del Comune di Aulla; tali famiglie lamentavano la scomodità di doversi trasferire ad Olivola per poter pregare.
Particolare impegno aveva dimostrato il mastro Domenico Baldini che abitava poco distante, al Querceto, contribuendo all’impresa come tutti gli altri e fornendo le maestranze per l’intera fabbrica e fatto installare, a proprie spese, una campanella.
La costruzione del campanile a vela a doppio fornice risale al 1980.
Nel 1966 è stato pitturato internamente ed esternamente.
Secondo le carte del tempo le nove famiglie e i loro successivi eredi, avrebbero dovuto, sine die, effettuare le manutenzioni ordinarie della piccola chiesa.
E così è stato negli ultimi 270 anni tanto che, ancora oggi, le chiavi della chiesa di Vaccareccia sono in mano agli eredi dei 9 iniziali fondatori. La parrocchia di Quercia si occupa solo delle eventuali manutenzioni straordinarie.
La chiesa è intitolata allo Spirito Santo e la celebrazione della Santa Messa avviene per le festività dell’Immacolata Concezione, del patrono San Michele Arcangelo e nelle prime tre domeniche di settembre durante la famosa Sagra delle Focaccette.

Il fabbricato presenta il fronte ed il fianco destro liberi, mentre quello sinistro è addossato all’edificio adiacente.
La facciata dell’oratorio è semplice e chiusa da una cornice orizzontale con cimasa e gocciolatoio rigirante sul fianco destro, sostenuta da paraste corrispondenti alle campate interne. La porta incorniciata, come le finestrelle laterali quadrate, da stipiti ed architrave in arenaria di spessore uniforme, è sormontata da un’ulteriore apertura sempre quadrata aperta, come quelle del fianco, nelle lunette della volte.

La pianta è rettangolare, con la larghezza circa la metà della lunghezza, chiusa da muri perimetrali continui in pietra, ripartita in tre campate simili tra loro, coperte da volte a vela a sesto ribassato collegate da arcate trasversali di irrigidimento, munite di catene.
La trabeazione anima le pareti dell’aula con la cornice che, rigirando sul presbiterio ed interessandone la lunetta, aperta con due finestre laterali, si fregia di un fastigio a valva di conchiglia. Questo si collega con una protome di cherubino alla sottostante incorniciatura della pala dipinta, parte integrante dell’altare, che le forme schematiche riconducono ad una tradizione ligure trasformata dalla cultura popolare.
Alle finestre che illuminano il vano dal lato destro e dalla controfacciata, si aggiunge la coppia che, nel presbiterio si affianca alla cornice rigirante del vano.
La terza campata ospita il presbiterio sopraelevato di un gradino, ornato dall’altare in stucco dalle forme schematiche, fiancheggiato da due ampie volute che sostengono il gradino superiore.
La decorazione funzionale alla struttura architettonica lascia libere ampie campiture monocromatiche di colore caldo. La campata centrale, assieme al presbiterio, è l’unica ad essere è ornata con un’incorniciatura in stucco.

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